Morire di lavoro. Viaggio nelle fabbriche del distretto tessile di Prato, in una generazione operaia giovane ma sconfitta
Cosa rimane, di questa ragazza così bella, bionda, brava che si chiamava Luana? Una scarpa. Grigia e nera. Di un modello classificato come "antinfortunistica". Ma dai lacci rosa, un colore da bambina. Luana D'Orazio è diventata famosa nel modo sbagliato. Aveva dei sogni piccoli e romantici. È finita stritolata in una grande macchina che non doveva usare.