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Gli appuntamenti dal 4 al 21 febbraio. Il Ballo del Doge compie trent’anni

Indossate la maschera, che sia reale tra calli e campielli o virtuale nel metaverso. È l’esortazione lanciata da «Take your Time for the Original Signs», il Carnevale di Venezia che si aprirà domani e immergerà la città in una frenesia di colori e feste fino al 21 febbraio (www.carnevale.venezia.it). «Il titolo è un invito a vivere questa festa seguendo il proprio segno – ha spiegato il direttore artistico Massimo Checchetto – Ci guarderemo dentro e scopriremo qual è la nostra passione. L’uomo, sin da quando ha avuto la necessità di comunicare, ha cercato dentro sé stesso un modo per farlo: è l’occasione per partecipare, esserci. E, soprattutto, divertirsi».

Non può iniziare che con una parata sull’acqua il viaggio onirico alla ricerca del proprio segno: domani, dalle 20, il Canal Grande sarà illuminato dalla stazione di Santa Lucia fino al bacino di San Marco da «Original Dreamers». Come un teatro sospeso sull’acqua, guidato da un unicorno, il «palcoscenico» sarà occupato da una cinquantina di artisti che, vestiti con le creazioni degli atelier veneziani, dipingeranno una tela bianca, accompagnati dalle voci di un quartetto lirico che interpreterà arie d’opera. Domenica 5, invece, dalle 11 dalla Salute all’Erbaria di Rialto si potrà ammirare il corteo acqueo delle remiere, capitanato dalla mitica «Pantegana» di cartapesta seguita da un centinaio di imbarcazioni, chiuso da una nuvola colorata di palloncini. L’acqua è protagonista insieme al fuoco dello spettacolo «Original signs. Un viaggio dalle origini all’autentico» ospitato tra le mura dell’Arsenale, che mescolerà musica, trenta performer ed effetti speciali (da venerdì 10 a domenica 12, da giovedì 16 a martedì 21, doppia replica alle 18.30 e alle 21).

Tornano a illuminarsi fino a tardi le luci dei palazzi. Il party più atteso (ed esclusivo) è il Ballo del Doge, ideato da Antonia Sautter, che festeggerà i suoi trent’anni con «The Greatest Dream» sabato 18 alla Scuola Grande della Misericordia. Sautter è deus ex machina anche per il dinner show «cucito» sulle sale di palazzo Ca’ Vendramin Calergi, sede del Casinò, intitolato «Original Sinners»: l’occasione per immergersi in un mondo surreale per riscoprire vizi e virtù (11, 12 e dal 16 al 21 febbraio). All’Arsenale invece, alle Tese di San Cristoforo, ritorna la «Carnival Experience» con dj set fino all’alba.

Sul modello dello scorso anno, campi e piazze verranno animati da spettacoli di musica e clownerie ospitati da «mini-teatri». Piazza San Marco sarà legata a piazza Ferretto da un palco speculare dove ogni giorno verrà decretata dal pubblico online la maschera più bella e non mancheranno «I Carnevali della tradizione» con centinaia di figuranti da tutta Italia lunedì 20. Sempre a San Marco, e in campo Santo Stefano, la rassegna curata dalla compagnia Pantakin con più di 70 spettacoli celebrerà la Commedia dell’arte.

Ai più giovani la Biennale dedica laboratori di creatività e scoperta tra arte e ambiente, performance sui musical e molto altro dall’11 al 19 febbraio non solo a Ca’ Giustinian, ma anche al Parco Albanese di Mestre (www.labiennale.org). Alla Fenice, si alterneranno Il matrimonio segreto di Domenico Cimarosa (la prima il 10) e Il barbiere di Siviglia di Rossini (la prima l’11, www.teatrolafenice.it). Nel metaverso Colombina, Pantalone, la Bauta e una maschera «Original Sign» disegnata da Checchetto: chiunque potrà immergersi nell’atmosfera di Carnevale costruendo il proprio avatar nel metaverso. O, semplicemente, indossando un filtro nelle stories di Instagram.

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